Come funziona il Registro di Fischio nel Canto?

Reegstro di fischio nel canto - meccanismo M3

VOCE DI TESTA E FALSETTO E REGISTRO DI FISCHIO NEL CANTO

Esiste un modo per raggiungere il limite massimo della nostra estensione vocale verso l’acuto? La risposta è sì, si può ottenere grazie alla cosiddetta posizione laringea M3, o meglio conosciuta come registro di fischio nel canto.
Per fare un esempio a noi molto vicino basta ricordare Giuni Russo, con i suoni “vocalizzi di gabbiano”, a dimostrazione del fatto che anche una cantante di genere moderno può essere molto preparata tecnicamente.

Capita spesso nella tecnica del canto ascoltare un linguaggio figurato per indicare dei movimenti laringei che di fatto non c’entrano niente con la realtà, un esempio classico è quando l’insegnante di turno dice:

“Fai risuonare la voce in testa!”

Questo per indicare una fantomatica “zona di risonanza” situata nella testa, che di fatto non esiste.
La cosiddetta “Voce di Testa” è infatti un fenomeno esclusivamente “vibratorio” (non laringeo) legato al fatto che il canto su determinati suoni più acuti restituisce delle sensazioni vibratorie nella zona della “maschera” prima e della “testa” dopo (cranio).

Nella realtà si tratta di “consonanza” e non “risonanza”.

Ecco delle definizioni per chiarire meglio la differenza tra le due definizioni.

Da Wikipedia: la risonanza acustica è il fenomeno di amplificazione delle onde sonore che caratterizza i risuonatori: tale amplificazione è indotta da un impulso esterno trasmesso al risuonatore attraverso vincoli meccanici oppure attraverso l’aria, ed è tanto maggiore quanto la frequenza dello stimolo è vicina alla frequenza di risonanza naturale del risuonatore.

Colonne d’aria
Analogamente alle corde vibranti anche le cavità permettono la risonanza di differenti frequenze. La risonanza della colonna d’aria che si ottiene all’interno di una cavità è correlata con la sua forma geometrica (la lunghezza e forma del tubo) e con il fatto che abbia estremità aperte o chiuse.

Per convenzione si definiscono tubi aperti cilindri che sono aperti ad entrambe le estremità; un cilindro chiuso da un lato ed aperto dall’altro è definito tubo chiuso. Gli strumenti a fiato possono essere considerati, in prima approssimazione, come delle cavità risonanti; ad esempio il flauto traverso si comporta analogamente ad un tubo cilindrico aperto, i clarinetti e gli ottoni si comportano come tubi chiusi, i sassofoni e gli oboi come cavità coniche chiuse.

Semplificando, il tratto vocale che si trova posto sopra le corde vocale fungerà da “cassa di risonanza” per il suono appena creato dal passaggio della colonna d’aria attraverso le corde vocali, tutte le altre cavità vengono definite invece di “consonanza” (ad esempio i seni frontali, nasali e para-nasali), cioè che trasmettono la vibrazione del suono ottenuto ma senza amplificarlo.
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In sostanza avvertiamo delle vibrazione del cranio che spesso ci restituiscono anche una sensazione di giramento di testa; non si tratta dunque di un REGISTRO VOCALE che invece rappresenta un insieme contiguo di note della stessa qualità timbrica.
La voce di testa viene adoperata comunemente come sinonimo della voce “passata di registro” anche se non è proprio corretto, per praticità didattica però possiamo anche permetterci questa licenza poetica.
Quando parliamo quindi di cambio di registro vocale intendiamo del cambio di posizione laringea tramite cui avviene la vibrazione e la creazione del suono stesso, e il registro di fischio della voce umana rimane indubbiamente una posizione poco usuale ma molto affascinante, in grado di restituire quella tipica voce “flautata” che assomiglia al verso dei gabbiani.
Detto questo, nella zona di passaggio di ogni timbro vocale, avviene qualcosa che ogni cantante avverte con sensazioni diverse ma ben precise:
  • la gola che si chiude;
  • difficoltà a proseguire sulle note acute;
  • il suono che si spezza o va indietro;
  • la voce che diventa troppo ariosa.
Per evitare di farsi male ed emettere dei suoni eccessivamente forzati e striduli, bisogna quindi effettuare il passaggio di registro vocale, una sorta di inserimento della sesta marcia (quella di riposo) per evitare così un eccessivo aumento dei giri al motore e conseguente affaticamento.
Sto parlando del passaggio dal meccanismo laringeo M1 (in cui vengono utilizzati principalmente i muscoli tensori tiro-aritenoidei) al meccanismo M2 (prevalenza dei muscoli tensori cricotiroidei).
Tensione delle corde vocali muscoli crico-tiroidei

Si tratta di un passaggio di testimone tra muscoli tensori vocali, un modo per dare continuità al suono senza farne avvertire la differenza e la difficoltà.

Ma cosa succede dentro la nostra laringe?
In sostanza le corde vocali vengono tese e allungate ad opera del muscolo tensore cricotiroideo mentre la porzione che vibra diminuisce (da qui il suono via via più acuto).
Il risultato è un suono più leggero che però mantiene ancora un certo “corpo vocale” grazie al muscolo tensore attivo (tiro-aritenoideo) che permette di far vibrare una buona porzione del lembo cordale, molto dipende dalla qualità del sostegno diaframmatico e della cavità di risonanza che utilizzeremo (palato molle e retro-faringe).

Si può parlare di voce piena anche nel caso del registro di fischio nel canto?

Beh, se consideriamo il fatto che continua a vibrare una buona parte dei lembi cordali, pur assottigliati, la risposta è sì! stiamo parlando ancora di voce piena.
Avete presente la voce di Pavarotti?
Ecco, per rendere meglio l’idea, dopo il suo cambio di registro il suo timbro acquisiva un corpo di voce notevolmente potente e ricco di armoniche capaci – tra l’altro – di riempire Teatri come il Metropolitan di New York senza l’uso di microfoni o amplificatori esterni.
La transizione dal meccanismo M2 al meccanismo laringeo M3 corrisponde ad una ulteriore riduzione della parte vibrante delle corde vocali che permetta l’accesso alle più alte frequenze, dunque ne caso del registro di fischio della voce umana il termine “voce piena” risulta improprio e semplicistico. 
Ma tornando alla voce di testa, nel momento in cui stacchiamo il muscolo tensore si alza la laringe e si riduce la cavità di risonanza, a questo punto saremo passati in “voce di falsetto”, una posizione laringea M2 scollegata dal tensore muscolare, motivo per cui sentiamo il tipico suono “leggero” e “arioso”.
Di fatto succede che le corde vocali vengono tirate al massimo ma per l’assenza del tiro-aritenoideo vibrerà soltanto il loro bordo libero, da qui la mancanza di controllo delle dinamiche, il limite di controllo dei colori, ecc.
Il falsetto è dunque una sonorità del tutto valida e resta un meccanismo laringeo a tutti gli effetti, utilizzato principalmente nel canto moderno (vedi Michael Jackson, George Michael, Mango, Dimash, ecc.).
Qui sotto potrai ascoltare un esempio di ottima gestione del cambio di meccanismo laringeo con una impercettibile differenza vocale se non quando voluta da Dimash passando da uno stile classicheggiante ad uno moderno con grande abilità e padronanza vocale.

In definitiva la voce di falsetto non è sempre più “acuta” rispetto a quella di testa (se per testa intendiamo la voce in posizione M2), anche se di fatto si usa dopo la fine della disponibilità dei suoni in “voce piena” del registro M2.
Dopo di questa entra in gioco il registro di fischio nel canto, che è anch’esso un vero e proprio meccanismo laringeo di “voce piena” (anche se come detto sopra non nel senso di voce scura), in cui le corde vocali sono tirate al massimo, formando un buchino da cui viene emesso il tipico “fischio”, in questo caso vibrerà la parte interna delle corde e non il bordo libero come nel falsetto.
Al contrario di quanto si possa credere, il fischio può essere appreso grazie alla tecnica, non è dunque solamente un dono di natura dato a Mariah Carey, Dimash Kudaibergen o Ariana Grande ?
Evito di entrare troppo nei dettagli perché eccessivamente tecnico, ma vi basta sapere che Dimash adopera tutti e tre i meccanismi laringei con maestria, partendo dal registro M1, passando per M2 (falsetto incluso) arrivando all’M3, quest’ultimo per emettere dei suoni ancora più acuti.
Quello che sa fare in particolare questo tenore (ciò che la maggior parte dei cantanti non riesce nemmeno a pensare) è riuscire a mischiare degli stili musicali totalmente diversi passando così da sonorità più piene con impostazione prettamente lirica, a suoni di uguale altezza e di sembianza femminile, ma solo perché ha variato la sua cavità di risonanza schiarendo così il colore degli stessi.
Anche Mariah Carey è famosa per il suo registro di fischio naturale.

Che esistano talenti naturali nella gestione non ci sono dubbi, lo stesso si può dire in fatto di voci con estensioni eccezionali grazie alla genetica, quel che resta però fondamentale per noi umani è invece il fatto di poter trasformare totalmente il risultato finale della nostra fonazione, un particolare che merita attenzione è che ogni metamorfosi da noi voluta richiede un duro lavoro di cambiamento attuabile grazie allo studio, non sempre piacevole ma di sicura efficacia, per fortuna alla portata di tutti i cantanti che lo vogliono davvero.

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Buono studio a tutti ?

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Salvatore Cilia

Cantante Lirico e creatore di Voce al Top­­™, il metodo di canto che ti permette di aggiungere fino ad una ottava di estensione alla tua voce in un terzo del tempo a prescindere dal genere musicale.

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