Perché le voci femminili si assottigliano così tanto sugli acuti?

LE VOCI FEMMINILI SI ASSOTTIGLIANO TROPPO?

Sempre più spesso mi capita di ascoltare delle belle voci femminili che si lamentano dell’eccessivo cambio di voce e assottigliamento quando tentano di cantare nella zona più acuta:
“Salvo mi sento come se fossi strozzata, non riconosco più la mia voce!”
Questo succede quando incontrano il cosiddetto cambio di registro e tentano di passare in voce di testa (meccanismo laringeo M2).
Ad un certo punto succede che sentono trasformare la propria voce, come se cantassero in falsetto, perdendo volume e smalto… fino ad avere la sensazione di possedere due voci, di cui una non li rappresenta.
Quello che accade dentro la loro laringe si può sintetizzare in un assottigliamento delle corde vocali, per effetto del passaggio di registro vocale dal meccanismo laringeo M1 al meccanismo laringeo M2, detto in parole molto povere parliamo del passaggio dalla voce di petto alla voce di testa.
A questo proposito mi piace ricordarti che per una cantante, o aspirante tale, è fondamentale conoscere le basi dei Registri Vocali Femminili, con le loro differenze di estensione verso le note più gravi (o acute) e i diversi passaggi di registro: ad esempio una voce di contralto avrà una zona di passaggio (cosiddetta di voce mista) molto diversa rispetto a quella di una voce di soprano, mentre un soprano leggero avrà un cambio di registro meno marcato e tendenzialmente diverso rispetto ad un soprano lirico o drammatico (più scuro).
Ignorare questi concetti significa cantare “alla cieca”, affidando la voce alle sorti del fato.
Dubito che sia ciò che desideri veramente.
Attenzione, la conoscenza delle diverse voci femminili rimane di fondamentale importanza a prescindere dal tuo repertorio e non riguarda solamente i cantanti lirici.
Tutte le donne vorrebbero sentire la propria voce piena e timbrata, ma non è così che funziona, o almeno non all’istante, visto che serve lavorarci un po’ attraverso lo studio della tecnica vocale.
Sì, sto dicendo che ogni voce può essere letteralmente trasformata con il giusto esercizio, ma serve anche l’applicazione di una tecnica mirata e non basta quindi un esercizio vocale sporadico e confuso.
Per fare un esempio, una voce sopranile può sviluppare una capacità di cambio di registro impercettibile, anche se inizialmente sembra di sentire due voci completamente diverse, come?
Grazie al sostegno diaframmatico e all’applicazione di esercizi ad hoc sul cambio di registro.
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voci femminili
Ti dirò di più, il volume e il corpo di voce di testa possono essere ingranditi naturalmente fino a non farne sentire la differenza, cosa significa questo?
Che potrai cantare senza stancarti con il doppio della voce e dando l’impressione di non aver cambiato mai marcia, proprio come una Tesla (100% elettrica) in grado di darti subito tutta la potenza disponibile (anche ai bassi regimi) e senza fare il cambio di marce (la Tesla è infatti mono-marcia).
Forte vero?
La tecnica del canto per come la percepisco io è prima di tutto disciplina, è la goccia che scava la pietra e non l’inondazione sporadica che distrugge le città.
La voce femminile dicevo può essere educata, con i dovuti adattamenti ad ogni timbro, a diventare uniforme anche dopo il cambio di registro, quindi lavorando sugli interessi, non sul capitale.
Dico così perché cantare sempre sulla voce di petto può essere sfibrante per le corde vocale e stancarti eccessivamente, è un po’ come andare sempre e solo con la prima marcia inserita.
Molti degli insegnamenti che spesso prendo in prestito dal canto classico italiano per adattarli al canto moderno servono semplicemente a darvi una marcia in più e lasciare letteralmente nella polvere i vostri concorrenti dal punto di visto vocale.
Chi non lo ha provato non sa di cosa parlo e difficilmente riuscirà a capirlo, no non parlo nemmeno di cantare come Bocelli.
Questo è il motivo per cui mi incavolo ogni volta che vedo gli italiani tentare di studiare dei metodi di canto stranieri che magari funzionano fino ad un certo punto, ma che non hanno la profondità del nostro Belcanto, quello creato in secoli di musica dal vivo ed abbandonato in pochi decenni dopo la nascita del rock and roll.
La responsabilità è di chi ha smesso di crederci ovviamente.
Avremmo potuto continuare ad essere al centro del mondo insegnando agli yankee il canto moderno, come?
Partendo dalla basi lasciate dai nostri artisti classici, e invece…
Il modo di usare la respirazione insieme al proprio corpo diventa preponderante nella preparazione “atletica” del cantante, motivo per cui spesso ci si stanca fisicamente, ma non alle corde vocali.
Non parlo solo del volume o di sviluppo degli acuti al massimo livello, ma anche della capacità tripla di durata in live durante un concerto, prevenendo l’affaticamento anticipato che spesso crea seri problemi ai cantanti pop: rimangono senza voce ma sono costretti in qualche modo a salvare la performance, quindi sforzano la laringe in modo inusuale provocando così dei casini enormi.
A maggior ragione le voci femminili dovrebbero imparare a cantare anche in consonanza di testa senza abusare della loro voce di petto che invece tende a stancare di più (soprattutto se spinta) e ad avere un’estensione notevolmente ridotta.
Questo è uno dei motivi per cui non vendo MAI false speranze a chi vuole studiare canto, preferisco poi parlare di “metamorfosi vocale” e non di pozioni magiche.

COSA CENTRA LA TESLA CON LE VOCI FEMMINILI?

 

Quando Elon Musk pensò alla sua Tesla Model S da 150.000 euro lo fece in prospettiva, da visionario com’egli è: doveva accelerare da zero a 100 Km/h in soli 3 secondi e senza cambiare marcia…
Impossibile? Eppure oggi è una realtà sotto gli occhi di tutti.
La voce va ascoltata sempre in prospettiva del suo sviluppo, non solo per quella che appare oggi con i suoi stacchi e mancanza di omogeneità tra la zona grave e quella acuta, ma per quello che potrà diventare domani.
Voglio fare un po’ di chiarezza sull’uso della voce di petto e la voce di testa nelle donne in modo particolare, ribadisco il fatto che tra voce maschile e voce femminile passa un abisso di differenza e il trattamento dell’una deve essere di conseguenza necessariamente diverso rispetto all’altra.
Una differenza sostanziale di funzionamento riguarda la gestione del cambio di registro, cioè del passaggio dalla posizione laringea M1 (le corde vocali sono a bordo pieno) alla posizione M2 (le corde vocali sono state allungate ed assottigliate).
Noi uomini abbiamo tendenzialmente un cambio di registro “fisso” e prestabilito dalla nostra natura, a cui dobbiamo però fare ugualmente attenzione e di cui dobbiamo imparare a prendere consapevolezza se non vogliano ritrovarci con una voce irriconoscibile e del tutto fuori controllo.
Intendo dire che se iniziamo ad anticipare troppo il passaggio ci ritroveremo matematicamente a gonfiare i centri e a perdere gli acuti.
Quindi NO voce troppo “grossa” eccessivamente piena dopo il passaggio, se qualcuno vi dice il contrario fatelo mettere per iscritto con la firma, in modo da usarlo a vostro vantaggio quando andrete a chiedergli i danni dopo aver sfibrato le corde vocali.
Per le voci femminili invece non è così e tra poco ti spiegherò il perché, motivo per cui devi necessariamente conoscere quale sia la tua voce e capire soprattutto come funziona.
Di seguito faccio due esempi di voci maschili:
  • una voce baritonale “chiara” potrà effettuare il cambio di registro sul MI3 ma anche sul FA3, purché con leggerezza e un buon sostegno diaframmatico;
  • una voce tenorile “scura” max sul FA#3 o SOL3 se chiara, dipende dal repertorio che canterà (moderno o classico).
Le voci femminili hanno invece una doppia marcia, posseggono infatti una “zona mista” più apia rispetto a quella maschile, in cui possono decidere se usare la voce in posizione laringea M1 (semplifichiamo in voce di petto) in M2 (voce di testa) oppure in una via di mezzo.
Quando voi cantanti donne sentite “girare” la voce senza il vostro volere è perché nessuno vi ha spiegato come fare, la cosa bella è che quando scoprirete di cosa sarete capaci veramente in sola voce di petto, vi ritroverete al settimo cielo e il vostro partner dovrà decidere seriamente di mettere dei buoni tappi alle orecchie 😉
Qui bisogna fare una distinzione netta tra repertorio classico e moderno: un soprano infatti sentirà passare la propria voce già a partire dal LA3, fateci caso cantando una semplice scala diatonica.
È sbagliato?
Assolutamente no, ma dipende da cosa vorrai cantare.
Nel canto lirico infatti va usata una piccola parte in consonanza di petto e per brevi frasi, il motivo è perché le frequenze eccessivamente basse in teatro non si sentirebbero… parliamo quindi di quelle frasi musicali sostanzialmente prive di orchestra sotto.
Al contrario la voce di testa è usata tantissimo, questo grazie alle sue straordinarie capacità di propagazione sonora senza l’ausilio di amplificazione (quindi microfono) e alla possibilità di adattamento al fraseggio richiesto: cantare in voce di petto una frase di Traviata risulterebbe eccessivamente “sguaiato” e fuori stile, non so se rendo l’idea 🙂 
Voci femminili
Elisa, una delle voci femminili più conosciuta in Italia, ha un timbro da soprano leggero e canta spesso utilizzando il registro laringeo M2 (voce di testa)
Nel canto moderno invece ci troviamo davanti ad una scelta stilistica visto che parliamo di un genere privo di regole tecniche e in cui i repertori sono eseguiti in modo del tutto personale dai vari artisti:
  • Mina canta al 99% su un registro M1, in voce di petto;
  • Elisa canta sia in consonanza di petto che in consonanza di testa;
  • Giorgia idem tranne qualche eccezione;
  • Gianna Nannini canta solo in M1 (voce di petto);
  • Fiorella Mannoia lo stesso;
  • Laura Pausini solo in voce di petto;
  • Mia Martini agli albori toccava qualche nota in consonanza di testa, dopo l’intervento alle corde vocali no;
  • Fausto Leali (…);
  • Elvis Presley cantava bene in voce di petto e di testa;
  • Claudio Baglioni petto e testa;
  • Vasco Rossi e chi lo sa, ecc.
  • Riccardo Cocciante petto e testa (ma spesso forzato).
E tu come vuoi cantare?
Senti ancora assottigliare eccessivamente la tua voce pensando di andare in falsetto quando canti le note più acute?
Ho una buona notizia per te: se svilupperai un buon sostegno diaframmatico non solo uniformerai il tuo cambio di registro, ma aumenterai il corpo di voce anche dove oggi la senti eccessivamente sottile.
Come fare ad esercitarti per rendere le tue corde vocali più elastiche
e riuscire a cantare fino al FA4 in voce di petto?
Fammi sapere le tue difficoltà sui commenti sotto in modo da poterti dare delle dritte 😉
“Hey Salvo, tutto qua?
E la laringe? Il meccanismo M2, M3… e i muscoli tensori delle corde vocali?
Come faccio gli acuti senza il twang?”
No, niente di tutto questo, per cantare non ti serve sapere tutti questi tecnicismi…
Il mio unico obiettivo nell’insegnamento della tecnica di canto (moderno o classico) resta quello di facilitare al massimo i concetti teorici per lasciare spazio ad esercizi tecnici mirati che anche i bambini potranno fare.
Sì, perché il mio motto è: “Se non lo può capire un bambino allora è aria fritta”.
“Ok Salvo, ma ti ricordo che io faccio musica moderna eh… cosa c’azzecca il fatto di essere contraltosoprano o mezzosoprano con il mio genere, mica devo diventare Maria Callas?!”
Ti servirà a sapere con certezza matematica quello che sta accadendo dentro la tua laringe mentre stai cantando e ad avere una bussola davanti a te per regolarti con i tuoi limiti vocali, questo vale sia per le voci femminili che per le voci maschili 😉
Ti piacerebbe cantare avendo la certezza matematica di riuscire ad intonare i suoni da te sperati SENZA la paura di steccare o farti male?
Seguimi sotto?
Meglio sapere prima di che morte morire”
Ogni timbro vocale ha delle caratteristiche ben precise, tipiche e riconoscibili.
Non si tratta di avere una voce “meglio” o “peggio” rispetto ad un’altra. Non c’entra nulla.
Motivo per cui bisogna conoscere queste caratteristiche e sapere come trattarli.
Prendiamo ad esempio la voce di mezzosoprano, anche in questo caso (lo ripeto) non si tratta solamente di estensione vocale, di note alte, piuttosto di conoscere le zone “rosse”, “arancioni” e “verdi” delle proprie corde vocali.
L’estensione vocale massima della voce di mezzosoprano va dal FA2 al SI4 (DO5).
Nota bene, guarda l’immagine sotto, la zona di “transizione” tra voce di petto e voce di testa è importante: la cosiddetta “voce mista” parte dal SOL3 fino ad un MI4.
Questo è il motivo per cui insisto nello stabilire fin da subito la timbrica esatta di ogni voce, perché nel caso del contralto avremo una zona di passaggio totalmente diversa, così come per il soprano ci sarà invece una zona di passaggio più ampia rispetto agli altri due timbri femminili.

Come fai a regolarti con la voce mista quando non sai quali sono i tuoi limiti?

Sarà impossibile: continuerai a cantare come se avessi una benda agli occhi e sperando di riuscire ad intonare ogni volta quegli odiati acuti senza farti male.
Capisci che già questo cambia il tuo approccio al canto? Ti piacerebbe saperlo subito o preferisci aspettare una vita prima di scoprire i limiti e il vero potenziale della tua voce?
Se hai la voce da mezzosoprano probabilmente avrai dei “centri” più corposi (questo dipende molto dal colore del timbro: più o meno scuro) e degli acuti che non avresti osato nemmeno pensare, anche se ti hanno convinto del contrario.
Questo non significa che potrai ingrossare la voce per farla assomigliare a quella di Anastacia, ma di sicuro hai un grande potenziale da scoprire sul campo.
Magari ti hanno catalogato frettolosamente come voce di contralto e ti sei convinta di avere la “voce corta”, priva di acuti, senza sapere invece che ti basta “sbloccare” la voce di testa per accedere a quella nuova dimensione riservata a pochi cantanti di musica leggera.

Avere a disposizione una sesta (sei note) del proprio registro vocale da utilizzare in mixed voice non ti sembra una bella caratteristica?

Come puoi riuscire ad uniformare il passaggio di registro senza avvertire quello stacco netto tra la voce di petto e quella di testa?

Come puoi accedere ai tuoi veri acuti e cantarli ogni volta che vorrai con la certezza matematica di riuscirci sempre?

Impara a conoscere la tua voce ed evita di cercare le soluzioni “facili”, quelle che ti fanno saltare gli ostacoli a piè pari illudendoti di ottenere ugualmente gli stessi risultati.
Lasci qui sotto i tuoi commenti e le tue domande 😉
Salvatore

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Salvatore Cilia

Cantante Lirico e creatore di Voce al Top­­™, il metodo di canto che ti permette di aggiungere fino ad una ottava di estensione alla tua voce in un terzo del tempo a prescindere dal genere musicale.

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