Come amplificare la voce parlata e cantata?

COSA AMPLIFICA VERAMENTE LA NOSTRA VOCE PARLATA E IL NOSTRO CANTO?
In molti mi chiedono se studiando tecnica vocale si possa migliorare anche la qualità della voce parlata: renderla più profonda, ricca di armonici ed amplificata naturalmente.

La risposta è sì, ma dipende da diversi fattori.

UNA CASSA  TORACICA GRANDE CREA UNA VOCE GRANDE?

Esiste un luogo comune che viene ripetuto da anni da insegnanti di canto e vocal coach, e cioè che se hai una grande gabbia toracica avrai una grade “cassa di risonanza” vocale.

Niente di più falso!

Sia nel canto che nel parlato, a differenza di quello che si possa pensare, la nostra vera “cassa di risonanza” non è il torace ma la laringe (sopra le corde vocali), la gola e la bocca in particolare, anche se tutte le ossa del corpo entrano in vibrazione contemporaneamente ed avvertiamo delle “consonanze vibratorie” a livello del petto, delle labbra, del naso, ecc.

Questo può essere spiegato facilmente partendo dal concetto che un suono per “risuonare” prima debba attraversare un contenitore con l’aria trasformata in suono e, visto che la gabbia toracica non viene attraversata dal suono emesso dalle corde vocali… beh, capirai da solo che il discorso fa acqua da tutte le parti.

Ogni qual volta che emettiamo un suono il suo volume sarà direttamente proporzionale alla cassa di risonanza che viene attraversata: la nostra cavità orale, faringea e laringea.

Un cantante con un collo “grosso” (di circonferenza) avrà sicuramente una laringe più grande e quindi un “tubo di risonanza” maggiore rispetto ad un altro che invece presenta un collo lungo e sottile.

Per iper-semplificare, e senza entrare in incomprensibili tecnicismi, più saranno pronunciati i nostri tratti somatici: zigomi, naso, larghezza del volto, più avvertiremo tendenzialmente una timbrica ricca di armoniche.

QUALI SONO LE GRANDI VOCI LIRICHE DEL PASSATO E PERCHE’?

Questo è ciò che decide la nostra natura, quindi non possiamo intervenire direttamente, ma dovremo accettarla così com’è.

Luciano Pavarotti - tenore liricoEh ma allora Luciano Pavarotti che era alto 1.80 mt. e aveva una gabbia toracica fuori misura?”

Vero, ma ciò che amplificava realmente la sua voce era il suo “cranio” e non il petto!

Ti ricordo infatti che la voce di petto fa riferimento al fenomeno di vibrazione (o consonanza) e non di risonanza (amplificazione) del suono.

Parlando di grandi voci dell’Opera lirica, una voce amplificata naturalmente era quella di Franco Corelli, menoFranco Corelli - tenore drammatico bella rispetto a quella di Big Luciano ok, ma notevolmente più potente.

Eppure, anche se era poco più alto di Pavarotti, la sua struttura fisica era meno robusta e più longilinea.

Mario Del Monaco - tenore drammaticoUn altro tenore dalla voce estremamente potente, dal colore scuro e particolarmente bello, è stato Mario Del Monaco (gli amanti dell’Opera lirica e di Otello in particolare lo conosceranno molto bene) nonostante di statura fosse alto solo 1.65 mt circa e la sua corporatura non particolarmente robusta.

Ma i suoi lineamenti ossei ben marcati (cranio grande) fungevano da cassa di risonanza naturale, tanto da meritarsi l’appellativo di tenore drammatico per eccellenza.

In realtà ci sono decine di esempi di persone dalla corporatura media, o esile addirittura, come quella del tenore a noi contemporaneo Rolando Villanzon, capaci di sviluppare una vocalità davvero impressionante.

LE GRANDI VOCI DELLA MUSICA MODERNA

Anche i mondi del soul, R & B e del pop hanno però degli esempi illustri di voci importanti, dalla timbrica piuttosto scura e potente nonostante la corporatura “normale”: Aretha Franklin, Whitney Houston e Anastacia sono soltanto alcuni nomi tra i più famosi a livello planetario.

Ma come fare ad aumentare la capacità di proiezione in avanti della nostra voce nel parlato e nel canto, se non abbiamo la natura dalla nostra parte?

È qui che interviene la tecnica vocale a nostro favore e che ci permettere di cambiare anche in modo radicale il nostro timbro di voce, seppur continuando a tenere conto della nostra natura.

Quando parlo di timbro mi riferisco al colore della voce che viene esaltato e potenziato all’ennesima potenza dallo studio tecnico, che cambia… anche in modo inaspettato.

Ma quello che cambierà molto sarà soprattutto la gestione del tuo registro vocale (da tenore, basso, soprano, contralto…) con la gestione dei cambi di registro vocali e quindi le note acute: quando apprenderai come fare il passaggio dalla voce di petto alla voce di testa, ti si aprirà un mondo completamente nuovo!

Prima parlavo delle grandi voci dell’opera Lirica italiana…

A questo proposito, anche la voce recitata si avvale dello stesso meccanismo spontaneo usato dai cantanti di Opera lirica, e che permette di propagare i suoni armonici anche a distanza di centinaia di metri, SENZA ricorrere all’amplificazione artificiale.

Nella voce parlata rimane ancora importante la gestione della respirazione ma, a differenza del canto, mediamente daremo più importanza all’appoggio piuttosto che al sostegno.

Nella recitazione avremo poca necessità di sostenere infatti i suoni, proprio perché non avremo l’intonazione melodica (melodia deriva dal greco antico e riunisce insieme i due termini ‘musica’ – melos – e ‘canto’ – oide -) dunque lavoreremo sì di risonanza (bocca e retro faringe) facendo attenzione a mantenere le costole bene aperte.

Tuttavia ci sono delle condizioni di voce parlata in cui serve utilizzare anche il sostegno diaframmatico oltre all’appoggio, e questo accade quando è necessario alzare il volume per intonare dei versi o per articolare delle frasi con un tono più alto, effettuando addirittura il cambio di registro vocale.

No, non si tratta di inviare maggiore quantità di aria alle nostre corde vocali o, peggio, di aumentare la velocità di fuoriuscita del fiato (spinta), piuttosto di ritrovare una respirazione facile e naturale che in base alle nostre caratteristiche anatomiche sarà in grado di sprigionare un volume a noi sconosciuto in precedenza.

Sfida vocale in mix salvatore cilia

QUANDO IL MICROFONO NON BASTA
Parlare con “voce appoggiata” al diaframma è la sfida di ogni artista che lavora in Teatro, che si ritrova continuamente a parlare dal vivo davanti ad una platea e no, non basta aiutarsi con un buon microfono e relativo impianto di amplificazione, perché l’effetto sarà quello di parlare “sotto doping”, la voce si stancherà doppiamente con l’aggravante che non te ne renderai conto, per ritrovarti afono dall’oggi al domani.

Ecco perché dovrai imparare ad attivare il tuo “motore interno”, sto parlando del tuo diaframma, quello che usi in modo inconsapevole per respirare…

Quello da sapere prima di tutto riguardo alla respirazione corretta nel canto e nel parlato, è che dovrai avere la certezza di appoggiare bene i tuoi polmoni sul diaframma facendolo abbassare e contrarre al 100%.

Lo hai mai fatto?

Hai la certezza di farlo correttamente?

Stai contraendo il tuo diaframma anche nella parte posteriore o solo davanti?

Non basta infatti gonfiare la pancia per inspirare e poi lasciare che qualcosa accada da se… anche perché in nove casi su dieci non accadrà proprio niente!

Ecco perché dovrai partire, dicevo, dall’appoggio per poi passare al sostegno del suono.

Se l’appoggio rappresenta l’inizio della creazione della colonna di aria sotto le corde vocali, il sostegno è l’unico modo che abbiamo per controllarla e gestire la risalita del diaframma.

Fino a quando non lo imparerai, continuerai a sentire la tua voce flebile e ariosa, mentre le note acute rimarranno insicure e senza una chiara posizione in mente… ecco perché, se vorrai fare sul serio e amplificarla naturalmente, dovrai necessariamente apprendere il metodo per sostenere ogni singolo suono dal piano al fortissimo: solo così sentirai cambiare in modo vertiginoso il tuo volume di voce.

Quando apprenderai per davvero come appoggiare e come sostenere la tua voce nel canto, ti renderai conto come camminare scalzo su delle soffici nuvole non era possibile solo nei sogni ma anche nella realtà… promesso 😉

Ecco perché insisto così tanto nell’apprendimento della Respirazione Centrale, perché una volta appresa potrai diventare padrone della tua voce, parlata e cantata…

La sensazione che proverai sarà come pigiare con il piede sull’acceleratore, sentendo l’auto rispondere prontamente ai comandi.

Questo a prescindere dal genere musicale che canti, perché il controllo della respirazione rimane la base per ogni tipo di cantante. Dunque, prima imparerai a controllare il suono con il tuo diaframma e prima troverai la tua potenza vocale con voce libera, senza necessità di spingere più fiato alle tue corde vocali.

Così facendo diminuirà il tuo impegno della “gola”, trasferendo tutto il lavoro alla tua fascia addominale alta… la stessa che ti permetterà di cantare accarezzando ogni singola nota.

OK MA COME SI USA IL DIAFRAMMA QUANDO SI CANTA?

In definitiva, per amplificare la tua voce parlata prima e quella cantata dopo, dovrai attingere ai tre elementi base che la natura ci mette a disposizione, sto parlando de potere della Respirazione centrale, gestione del sostegno diaframmatico e risonanza grazie alla corretta pronuncia, potrai iniziare a trasformare la tua voce partendo dal video corso online gratuito cliccando sul banner rosso qui sotto:

Inizia a sfruttare il potenziale che deriva dalla tua respirazione e smetterai presto di invidiare le voci sonore degli altri.

Allenati e fammi sapere 😉

Salvatore

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Salvatore Cilia

Cantante Lirico e creatore di Voce al Top­­™, il metodo di canto che ti permette di aggiungere fino ad una ottava di estensione alla tua voce in un terzo del tempo a prescindere dal genere musicale.

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